Porcata per porcata, di sicuro non posso far di peggio. Voglio anch’io fare la mia legge elettorale, illudendomi che qualcuno, in alto, possa leggermi. Dipendesse da me, e molti saranno contenti che non dipenda da me, la farei molto semplice.

Punto 1° Conserverei il numero dei parlamentari e il bicameralismo perfetto. Le due camere possono lavorare in maniera separata. Accordi tra le due camere sono sempre possibili per accelerare il processo legislativo e, quindi non c’è spreco di tempo purché tempo non sia sprecato. E il numero di parlamentari, a me sembra adeguato. Se compariamo il rapporto tra popolazione e numero di parlamentari del nostro paese con il quoziente di Germania, Gran Bretagna, Francia e Spagna, il nostro paese sembrerebbe situarsi in una posizione non troppo distante dalla media.

Punto 2° Suddivisione del territorio nazionale in 629 collegi primari per la camera e in 314 per il Senato. I collegi primari possono essere suddivisi in sotto-collegi ma solo per ragioni amministrative.

In più aggiungi la circoscrizione estero-camera e la estero senato e siamo a 630/315.

Punto 3° Si vota a un turno unico, facendo una X sul nome o sul simbolo del partito che sostiene il nome, senza recupero e chi prende la maggioranza relativa vince il seggio di quel collegio, alla Camera o in Senato.

In altre parole il voto è esclusivo per il candidato e va solo a vantaggio di colui per il quale è stato espresso: va ad aumentare il totale del candidato. In nessun caso è trasferito o utilizzato per determinare altri seggi. In un collegio vi è un solo seggio da assegnare e una sola votazione per farlo, a casa tutti gli altri: sarà per la prossima volta.

Punto 4° Non vi sono liste o cartelli ma solo candidati, né vi sono collegi secondari. E’ eletto il candidato che ha ottenuto un voto in più del secondo classificato in termini di maggioranza relativa.

Candidato A  34,5%  ELETTO

Candidato B 24,2% NON ELETTO

Candidato C 5,5% NON ELETTO

è tanto semplice.

Vantaggi del Negrellum

1) Ogni cittadino ha nel territorio il “suo deputato” a cui scrivere, con cui interfacciarsi, con cui comunicare, se necessario anche per quell’ attività di lobby che non è necessariamente un concetto negativo ma può essere un’ottima legittima rappresentanza di interessi.
2) Secondo, che è anche la cosa migliore, è che vincono solo candidati di calibro. Ogni partito ha interesse a candidare gente per bene. Non c’è nessun interesse a candidare nani, ballerine, tirapiedi, corrotti o mafiosi perché con il Negrellum c’è solo spazio per chi sa o può correre davvero.  A pena di perdere il senatore in quel collegio.
3) Conterebbero più i parlamentari che i partiti i quali diventerebbero un mero supporto e non i capi indiscussi del sistema politico.
4) Si ridurrebbe il numero di partiti ma solo a patto che i maggiori partiti siano meritevoli perché nulla vieta che un terzo, un quarto partito, o anche una civica con un buon progetto, possa vincere in qualche collegio e portare a casa il rappresentante.

Svantaggi del Negrellum

1) il sistema uninominale secco può contribuire all’instabilità del sistema politico. In collegi dove lo scarto tra i principali partiti è ridotto, i partiti piccoli possono risultare decisivi e possono quindi acquisire un ruolo sproporzionato grazie ai cosiddetti accordi di desistenza.

Ovvio nessun sistema è perfetto ma ci sono ben 4 vantaggi e 1 solo svantaggio…

Conclusioni:
Non sto inventando nulla di nuovo, lo so, ma un vero tentativo, in questo senso, non si è mai fatto in Italia:  un sistema puro senza correzioni o mescolamenti. Si dice di voler imitare i sistemi anglosassoni ma io penso che nessun politico italiano al momento abbia i carati per assicurarsi, con certezza matematica, un seggio in questo modo. Proprio per questo molto probabilmente il Negrellum rimarrà sulla carta e resterà un mero esercizio intellettuale, già lo so, ma almeno non si dica che l’esperienza maggioritaria è stata fallimentare perché prima bisognerebbe provare a realizzarla per davvero.

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