Una bella storia, l’avevo già sentita.  Tuttavia sentirla raccontare da Stefano Rodotà è stato emozionante. Federico II di Prussia era infastidito dal rumore delle pale del mulino che si trovava nei pressi del suo castello a Posdam. Federico II con arroganza si propose di espropriare e di abbattere il mulino. Il mugnaio pare abbia pronunciato le famose parole delle quali esistono numerose versioni parafrasate, ma io sceglo quella che piace di più a me:
ci saranno ben dei giudici a Berlino!!

– E così, il diritto è sopra di tutto, spiega Stefano Rodotà in un’ umile lezione senza introduzione, senza presentatori o saccenti correlatori del festivaletteratura.

Rodotà avverte di stare molto attenti a non farsi incantare dai canti delle sirene e da chi promette false speranze in cambio di diritti. I diritti non sono negoziabili e è importante che una coscienza collettiva si formi al fine di difenderli contro i tentativi, numerosi, reiterati e sempre più rinvigoriti di erosione della Libertà.

 

Malgrado ciò i diritti sono divenuti una narrazione che dopo l’illuminismo, Capitalismo e Marxismo decreterà una nuova era. L’era dei diritti, e il passaggio da uno stato di Diritto a uno Stato dei Diritti.

 

Dopo il discredito caduto sulla sovranità popolare per l’esperienza reale delle democrazie «popolari», ormai, appare chiaro che si dovrebbe cercare il significato della Democrazia nella protezione dei diritti fondamentali dell’ Uomo.

E tuttavia il vero concetto fondativo della Democrazia pare essere sempre minacciato da una serie reiterata di tentativi volti a minare spesso con la scusa dell’ emergenza o dell’ urgenza.

 

Questa lezione, tra le altre, valeva da sola a giustificare i 50 minuti di coda per entrare tra i primi all’evento.

 

E come non pensare ai momenti degli ultimi scrutini a camere riunite in seduta comune e a che occasione abbiamo perso, che l’Italia ha perso.

Categories: Cronache Virgiliane

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