Oggi è Natale. E io vorrei festeggiarlo ricordando un bellissimo film: Joyeux Noe di Christian Carion con Diane Kruger, Benno Fürmann, Guillaume Canet e Gary Lewis. Un film che, nonostante alcune velate sfumature retoriche, sa sorprendere e commuovere ancora dopo anni.
Il film tratta dei fatti realmente accaduti la vigilia di Natale del 1914, a guerra appena iniziata, quando sul confine già lacerato da tanti morti nella neve, i soldati attraversarono le loro trincee e superarono ogni barriera spaziale, linguistica e bellica per celebrare insieme la vigilia di natale;
Fu solo una tregua, nulla di più si ripetono i comandanti, forse, invece, un attimo di lucidità nella pazzia della guerra. E forse ancora di più per questo straordinario a ricordarci che la natura umana è, in fondo, buona e che i miracoli possono avvenire.
Così come un gatto può chiamarsi Felix per un tedesco o Nestor per un francese ma è sempre lo stesso gatto allo stesso modo un uomo è sempre un uomo quale che sia la divisa che indossa, anche in una guerra fratricida e intollerabile come la Grande Guerra.
In fondo è anche, ed è forse la cosa più importante un simposio della libertà rivoluzionaria di individui che riescono a rimanere liberi anche contro un’istituzione così totalizzante com’è quella del regime di guerra, del combattimento, dell’ordine di uccidere in nemico. A volte in momenti bui dell’esistenza, esprimere umanità e fratellanza può essere un atto rivoluzionario.