Tocca all’ Iran intervenire in Siria, questa è la mia tesi. E’ dall’ università che sostengo che vada rivista l’attuale struttura del sistema di diritto internazionale e soprattutto dell’ ONU.

Ciò nonostante, il buon ministro Bonino è uno dei pochi ministri degli esteri che, seppur non abbia una formazione scolastica in diritto internazionale, ha dimostrato di sapersi muovere con mestiere nel suo difficile ruolo e, finora, di essere stato all’altezza. So già che, forse, mi pentirò di queste parole ma credo che finora abbia preso una posizione coerente col principio di legalità internazionale.

Non è certo colpa sua se l’ONU ha perso potere politico e legittimità nel frattempo che lei diventava ministro. Se non se n’è accorta, se ne accorgerà presto.
Credo comunque che il nuovo ordinamento legale internazionale non possa prescindere dal nuovo ordine mondiale. E non si può fare a meno di vedere come tra i membri permanenti del consiglio di sicurezza ci siano 3 su 5 paesi occidentali (2/5 di europei) come se il mondo si fosse fermato al ’45 e non vi sia la benché minima presenza di nessun paese islamico, anche qui come se il mondo si fosse fermato al ’45. E poi ci si stupisce che l’ONU abbia perso potere e credibilità internazionale e, anzi, non si fa nemmeno caso che a denunciare le << oscenità morali >> in Siria non sia Ban Ki-moon ma Jhon Kerry, non si avverte nemmeno più la stranezza di questo procedimento internazionale. Quasi che l’ONU non sia più la più importante e estesa organizzazione intergovernativa ma semplicemente un emblema da imprimere sulle code dei B52 e degli F35.

Che fare allora?

 

Occorre una nuova organizzazione delle Nazioni che tenga conto dei nuovi assetti tutt’altro che bipolari o unipolari di oggi. Che tenga conto della nuova divisione del mondo in civiltà, qualcosa di simile a quanto spiegato nella più famosa pubblicazione di Huntington. E del fatto che nessuno oggi è tanto potente militarmente da poter fare l’imperatore del mondo, illuminato o meno non ne faccio una condizione discriminante. E che ogni gruppo politico preferisce essere punito, se è il caso, da chi appartiene alla sua stessa civiltà.

Dunque occorre un principio di non intervento in affari che seppur riguardano l’umanità sono prettamente interni a una civiltà.

In attesa di un nuovo organismo istituzionale che possa rispecchiare i nuovi assetti è assolutamente inopportuno intervenire in Siria come occidentali, forse anche come ONU, figuriamoci con una coalizione di volenterosi ( dall’inglese “of the willing”).

E’ assolutamente da evitare perché l’Iran avvertirà questo intervento come aggressivo all’area che volenti o nolenti è un’ area di influenza Iraniana. Ed è solo ipotizzabile cosa l’Iran,” comune nuclearizzato”, farà in relazione a un attacco occidentale (con l’avvallo pure dell’ ONU) . Credo, l’Iran abbia tutto il diritto di amministrare l’area come l’ America ha amministrato l’occidente: è area di influenza, punto. Piaccia o meno, a noi e soprattutto agli amici di Tel Aviv.

E noi occidentali giustamente costernati da così gravi agenzie sulle questioni umanitarie in Siria, dovremmo sensibilizzare e convincere l’Iran a intervenire direttamente e naturalmente con proporzionalità, punendo i crimini contro l’umanità in virtù della carta dei diritti umani che anche essi hanno sottoscritto.

E’ l’Iran che deve intervenire a punire la Siria. E se si rifiuterà si dovrà assumere la responsabilità politica e spiegare i motivi del rifiuto al consesso mondiale: il che potrebbe avere conseguenze di isolamento totale oltre che di responsabilità storica e di complicità. Invece una collaborazione anche militare tra Iran e Occidente porterebbe forse a superare le tensioni storiche e magari a trattare sulle varie questioni che ci stanno a cuore: Diritti Umani, Israele, nucleare e anche Siria magari.

Dunque i nostri aerei rimangano negli Hangar e le navi legate ai porti, per carità. “Molte” guerre mondiali sono iniziate così. Stiamo molto attenti anche che le nostre buone intenzioni di samaritani non nascondano altre ottiche e altri interessi tutt’altro che europei, tutt’altro che occidentali, tutt’altro che umanitari e ci portino a una guerra catastrofica con l’Iran, quindi con l’Islam ( e il nesso non è solo per assonanza) che fa rabbrividire e dagli esiti incerti. Una grande guerra che non vogliamo e che, noi occidentali (USA e Europa) non abbiamo nessun interesse a iniziare.

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