E’ indiscutibile che la Storia abbia le sue regole e io sono fermamente convinto che la Politica sia uno strumento con cui la Storia si esprime, la politica e la guerra naturalmente: una continuazione dell’altra con mezzi diversi. E in questa visione cinica della Storia, chi vince ha inevitabilmente ragione: in politica perché può fare la sua politica e in guerra perché agli sconfitti non è concesso di scriverla. Il M5S ha perso. La sconfitta del Movimento 5 stelle è molto triste e va ricercata in numerose ragioni, oggi sono tante, vorticano nella mente sconvolte dalla delusione per un’occasione mancata. E’, dunque, forse presto per un’analisi fredda e accurata. Ma alcune idee già mi appiano chiare. Troppi anziani che votano. Gli anziani che, tutto sommato, hanno la loro pensione sono tanti. Non va, evidentemente, a loro così male. Non hanno un futuro su cui investire e in cui riporre le speranze che si stanno dissolvendo governo dopo governo. Per questa fetta (grande di elettorato) 80 € possono anche essere sufficienti. La nuova generazione ha diritto di potersi costruire il futuro, facendosi consigliare dagli anziani e non facendosi imporre la linea sulle nuove politiche che interesseranno i prossimi cinquanta anni. La terra appartiene ai viventi come ricordava Thomas Jefferson per sottolineare che ogni generazione ha il diritto di incidere sulle politiche del futuro più di quanto non possano fare i predecessori. E’ indiscutibile, per esempio, che il movimento 5 stelle e la sua rivoluzione basata sull’economia verde interessino la nazione a lungo termine e non a scadenza elettorale. Questo è il primo motivo che mi viene in mente a caldo. Un secondo motivo lo si può attribuire a un eccessivo tecnicismo del movimento. La rete è forse tecnocratica. E’ molto probabile che questo all’inizio emozioni i più giovani ma che alla lunga diventi stantio e escludente quella fetta di popolazione (ancora maggioritaria) che scrive gli appuntamenti sull’agenda delle Generali assicurazioni invece che su icloud. Un terzo motivo è sicuramente da attribuire al fatto che i cittadini non sono politici, non hanno clientele non muovono masse di decine di migliaia di preferenze, non esprimono categorie o lobby, sono cittadini, punto. Le campagne elettorali a zero spese fanno prendere il 23%. Che è molto intendiamoci. Per il 50% forse la rete non basta. Quanti italiani sono analfabeti dal punti di vista tecnologico, quanti non sanno postare, loggarsi o taggare ? E’ presto per sostituire i mass media e Grillo se n’è accorto quando ha scelto di andare a Porta a Porta. Se n’è accorto un po’ tardi.
