Nessuno può abbassare la guardia. Tutti noi cittadini siamo tenuti a mantenere alto il livello di vigilanza, per assicurare la democrazia e non ricadere in vecchi errori che non porterebbero a nulla di buono. La libertà e i diritti costituzionali non sono sul tavolo della trattativa. Questa attenzione deve essere rinforzata soprattutto in momenti di crisi politica ed economica. La repubblica di Weimar era stata colpita profondamente dalla crisi del 29 ed dalla cattiva amministrazione della cosa pubblica. L’ iperinflazione rampante, la massiccia disoccupazione, il grave abbassamento della qualità della vita e l’incapacità della politica, per molti motivi inefficiente, di produrre risposte e soluzioni, portò poi alla crisi di legittimazione della repubblica di Weimar e all’esperienza del nazismo.
Quindi sono molti, in effetti, i punti in comune con l’Italia di oggi e quindi vale la pena di approfondire il tema. Capire cosa è bene e cosa è male, non è mai stato facile per chi è dentro il momento storico. E’ un dovere civico degli intellettuali prestare quindi molta attenzione, senza lasciarsi condizionare da ideologie e da facili luoghi comuni. E’ qui che deve venire in aiuto la scienza politica, per giudicare scientificamente appunto. E scientificamente bisogna ammettere che il movimento 5 stelle ha dei punti in comune…ma solo per il contesto socioculturale ovvero per quello che NON è il M5s.
Il M5s, invece, ha molte differenze con il fascismo. Innanzi tutto è una cosa totalmente nuova, di scarsa, forse nulla, connotazione ideologica. Al suo interno ci sono ex comunisti, ex piddini, ex pidiellini, ex leghisti, ex assenteisti, ex fascisti. C’è di tutto e tutti convivono abbastanza bene amalgamati dalla rete, per ora senza che le faglie interne e le correnti ideologiche abbiano fratturato il movimento. A differenza del fascismo, il M5s ha nel suo interno, un pacifismo dichiarato, manifestato più volte anche con l’opposizione all’acquisto degli F35 e con la proposta di ritiro delle truppe in missione all’estero.
Il M5s a differenza dei fascismi si è sempre schierato per una difesa a oltranza della Costituzione Repubblicana, che grazie ai suoi meccanismi ben studiati, collaudati e forgiati dal sangue della Resistenza, è la vera difesa contro pericolose iniziative antidemocratiche e la vera linea di demarcazione tra ciò che può essere consentito e ciò che non deve essere permesso. Non si può ignorare la difesa da parte del M5s dell’ art. 138 e dunque la difesa della “rigidità” della nostra Costituzione. Una cosa che i fascismi non hanno mai potuto tollerare e non hanno mai visto di buon occhio. Diffidate da chi mal sopporta l’art. 138 sembrano sussurrarci i nostri padri fondatori.
Inoltre il M5s è un movimento in cui i rappresentanti sono “dipendenti” . Non è solo propaganda elettorale. Sono dipendenti in senso aggettivale del termine. Dipendono cioè da un processo continuo e obbligato di dialogo con il proprio elettorato. Il fascismo tende a sfruttare il consenso delle masse ma a escludere le stesse dalla partecipazione politica. Quindi il M5s in realtà ricerca un consenso includente delle masse grazie alla rete. E’ un atteggiamento tutt’altro che fascista. E’ una cosa totalmente nuova di cui non si hanno precedenti nel passato. Una cosa nata in Italia, e della quale dovremmo, credo, andare orgogliosi.
Non fascisti quindi, semmai rivoluzionari, giacobini, ma bisogna stare attenti a non farsi rubare la rivoluzione, in genere c’è sempre il rischio che arrivi un Napoleone di turno. Quindi bene la protesta purché non vada oltre (o se ci va, solo di poco) dei limiti costituzionali che ci proteggono più di qualsiasi predicozzo di Roberto Speranza.