Entro quando, la Corea del Nord, sarà in grado di schierare un missile balistico intercontinentale affidabile? Dunque entro quando  gli Stati Uniti dovranno agire per impedire tale risultato?

Certo, questo ricorda un po’ le fantomatiche armi di distruzione di massa dell’Iraq, che non furono poi mai trovate, ma impone una certa urgenza nel trattare la questione di sicurezza collettiva internazionale. Nel caso specifico, P’yongyang non ha mai negato, come fece il regime iracheno, l’esistenza di una minaccia nucleare. Anzi viene, questa, promossa e propagandata a reti unificate. Vero é che il fatto che nell’occasione irachena non fu mai trovata la pistola fumante rende impossibile riproporre, oggi, gli stessi argomenti in campo del diritto internazionale.

Una buona speranza è che questa tensione si possa sgonfiare da sola, il che corrisponde abbastanza bene alla strategia di Trump, forse quella di far finta di nulla come si fa con i bambini capricciosi. A volte, infatti, le crisi si sgonfiano da sole come avvenne anche per la sospensione del programma nucleare iraniano che tolse all’amministrazione Bush la possibilità  nel pianificare un attacco mirato contro Teheran.
Questa quindi secondo me, la strategia di Trump. Ma a far intendere quanto gli Usa sentano il pericolo della questione ci ha pensato il generale Dunford. “Non è inconcepibile avere opzioni militari per rispondere a una capacità nucleare nordcoreana. Per me è semmai inconcepibile permettere lo sviluppo di tale capacità che consentirà di lanciare un’arma nucleare su Denver, Colorado”, ha detto il militare Usa più alto di grado.

Infatti, presto potrebbe diventare impossibile colpire la Corea del Nord senza rischiare una violenta ritorsione sull’ Ovest degli Stati Uniti.

Togliere questo argomento a P’yongyang potrebbe diventare fra poco impossibile. L’attacco contro le installazioni missilistiche dovrebbe avere un esito certo e totale ma molte di queste posizioni ICBM sono nascoste dentro le montagne e non sono bersagli facili.

Se l’obiettivo di P’yongyang é semplicemente quello di avere un buon potenziale di deterrenza a scopo difensivo, forse ha già vinto.

E se è così la strategia  politica di non intervento sarebbe stata abbastanza fallimentare. Il silenzio di Cina e Russia sulla questione è abbastanza scoraggiante perché il loro ruolo politico, soprattutto della Cina, avrebbe dovuto e potuto essere molto più incisivo e definitivo.

 

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